Non so se un giorno riavrò la mia patria e se tornerò a casa mia da uomo libero, ma ho aspettato 77 anni e, se necessario, ne aspetterò ancora 2000 ai bordi della Storia. Non importa se pioveranno missili per sempre sulla mia testa o se ci sarà, finalmente, il sole; non importa se dormirò ancora per molto nelle tende con la mia donna, i miei figli e i miei nipoti o se, prima o poi, troverò una sistemazione dignitosa all’ombra del vecchio ulivo.
Quando nasci e vivi da palestinese non ti importa niente di niente, non ti importa a quanti funerali devi ancora assistere o se un giorno avrai un matrimonio con musica, balli e tanti invitati. Una delle cose più importanti è vedere tanta gente mai conosciuta prima, dedicare il loro tempo libero a portare la tua causa in giro per il Belpaese, camminare ovunque per venirti incontro e abbracciarti con lo sguardo.
Carissimi camminatori delle LocalMarchforGaza, a nome di ogni palestinese e di ogni oppresso, vi ringrazio di cuore, siete la nostra unica speranza, luce in questo mondo di buio.
Muin Masri, autore di Vendesi croce